Trieste in Route
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mercoledì 11 agosto 2010
A tutta route!
si sono concluse le route dei clan di Mantova e Pordenone che si sono avventurati in questo estremo lembo di Italia. Speriamo sia stata una bella esperienza e che il nostro supporto sia stato utile!
Buona Strada!
PS: attendiamo resoconto e foto!!!
lunedì 19 luglio 2010
Lavori in corso!
il blog è provvisorio, quindi potrete trovare errori o inesattezze. A livello di Zona stiamo lavorando al progetto TriEst, per supportare i clan e i noviziati che vogliono venire in route nei nostri territori. Ci vorrà ancora un po' di tempo per definire il tutto. Abbiate pazienza! Nel frattempo possiamo assistervi tramite mail... Sicuramente ci sarà un clan di Mantova che verrà a camminare nel nostro Carso e forse anche un gruppo di Pordenone!!!
In attesa del lancio del nuovo progetto potete contattare Paolo, Incaricato alla Branca Rs di Zona, a questo indirizzo: p.altin(at)tin.it.
La cartografia
![](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhiccf7eFXFZGpNLAbS9OG8S44hnnNvdwTS-Ud5np12ZSxcmCS-8nDKAYmMKBPleetthyphenhyphenUhAdb_mrBcOFHXn8a1219PTe4abtIlOUV3OIffW7pLZ5lQPU8aW6Y5hUF-BxYN6YPOdHkMulw/s320/TABACCO.Carso.jpg)
Cliccando questo link, cartografia e fotogrammi: ricerca geografica webgis
mentre in questo
http://www.irdat.regione.fvg.it/Consultatore/cartografia/CartaTecnica/
devi inserire nella finestra i codici-se guardi le carte in scala 1:5000- o le denominazione delle carte-se guardi quelle in scala 1:25000.
Per comodità, le denominazioni di quelle 1:25000 sono: DUINO, AURISINA, TRIESTE, SAN DORLIGO DELLA VALLE, SANTA BARBARA, CARESANA.
Con queste puoi vedere il percorso abbastanza specificatamente; se vuoi entrare più nel dettaglio, vai alle altre.
Il consiglio è quello di acquistare anche la cartina della Tabacco del Carso triestino che è la numero 047, molto ben fatta. Prezzo circa 7 euro.
Il nostro Carso
![](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg-uqVGiNmXAmToUNaipvs2tur7U86DytkWQwJQYVzXvCnzGkALZWmOeSYX26XNRMNCkAh-vJ17VQgv1g-Ist0gEp5f1W9oBLVF_LKnn1xTxLEy5EXxJuzLrhwXtqBi5kc6mzPojIdswJ4/s320/rosandra.jpg)
Il percorso che vogliamo proporvi si effettua sul Carso. Il Carso è una zona che si estende tra Friuli Venezia-Giulia e Slovenia. Esso si è creato con il fenomeno del carsismo, cioè insieme dei fenomeni causati dalla dissoluzione chimica di rocce calcaree e gessose a opera di acque rese acidule dalla presenza di anidride carbonica. Le rocce calcaree, per esempio, sono costituite soprattutto da carbonato di calcio insolubile, ma queste sostanza, a contatto con l’acqua ricca di anidride carbonica, si trasforma in bicarbonato di calcio solubile. Se l’acqua piovana si infiltra nel sottosuolo può scavare in questo modo ampie cavità sotterranee: grotte, pozzi e gallerie. In condizioni ambientali particolari avviene il processo inverso, ovvero la rideposizione del carbonato di calcio disciolto nell’acqua, con formazione di strutture particolari come stalattiti e le stalagmiti. In superficie le zone carsiche non presentano corsi d’acqua: le acque vengono infatti raccolte da depressioni a imbuto, chiamate doline.
La dolina si apre nel calcare del cretaceo superiore che si presenta notevolmente fratturato.
Al tramonto l’aria fredda scende nella dolina; durante la notte si accumula aria fredda dovuta all’ evaporazione dell’acqua imbevuta nel fondo.
All’alba il sole riscalda l’esterno della dolina, ma questa trovandosi ancora in ombra, mantiene la temperatura minima.
Nell’inverno sono state misurate differenze di temperatura tra l’orlo e il fondo della dolina di 15 gradi, alle prime ore del mattino.
In primavera e in estate l’aria della dolina subisce un continuo rimescolamento, per cui la differenza di temperatura tra l’esterno e l’interno è minima.
Il Carso triestino è un altipiano vasto ed elevato attraversato da antichi solchi del fiume Timavo e dei suoi affluenti e percorso da una serie di rilievi di altezza superiore ai
E' per questa enorme presenza di grotte, che a Trieste esiste il più vecchio gruppo speleologico in Italia e tanti altri i quali possono illustrare, per chi lo desidera, come sono fatte e come si sono formate le nostre grotte.
![](file:///C:/DOCUME%7E1/PAOLO%7E1.CGM/IMPOST%7E1/Temp/moz-screenshot-1.png)
giovedì 11 marzo 2010
Noviziato Sarmeola 1... una route indimenticabile!
"Come nostro primo campo invernale è stato una bomba!!
un concentrato di cammino, sorrisi, viste spettacolari, atmosfera notturna di una grotta, ... 3 giorni indimenticabili!
Partiti domenica 27 dicembre con 3 tende, una chitarra e tanta voglia di avventura!
Arrivati in treno a Trieste abbiamo visitato la sinagoga della città , percorso un tratto col tram e poi iniziato a camminare, lungo il sentiero napoleonico accompagnati da quel venticello fresco che qui chiamano bora: alla nostra destra le montagne a sinistra il golfo di Trieste. Destinazione: grotta dell'Orso passando per Prosecco e Campo sacro per giungere a Gabrovizza.
Il percorso è stato più lungo del previsto a causa di piccoli sbagli di strada, infatti quando arriviamo è già buio! Senza l'aiuto di Lucio probabilmente la grotta non l'avremmo mai trovata!
Notte insolita ed entusiasmante: lasciamo il cielo stella to che ci ha illuminati durante la cena e ci diamo a balli e canti attorno al caldo fuoco che abbiamo acceso in grotta, dove la temperatura è decisamente più mite rispetto all'esterno, nonostante un po' di umidità.
Il secondo giorno volevamo raggiungere una seconda grotta nei pressi di Basovizza dove passare la notte ma il cammino, più lungo del previsto, ci ha stancati pertanto pensavamo di ovviare fermandoci a dormire in una canonica lì nel paesino. Il parroco purtroppo non aveva possibilità di ospitarci pertanto, dopo un'interessante visita alle foibe, essendo giunto l'imbrunire, abbiamo preso l'autobus alla volta di Trieste dove, grazie all' "intercessione" di Lucio, siamo stati calorosamente accolti nel patronato di San Luca nella zona dell'ospedale Cattinara. Bisogna ammetterlo, dopo una giornata di cammino ci ha fatto piacere un posto caldo dove passare la notte, anche perchè questa era la prima volta per noi in cui camminavamo tanto con zaini molto pesanti sulle spalle.
La mattina seguente, 29 dicembre, scesi a piedi in città siamo stati accolti da una pioggerella che ci ha accompagnati fino alla Risiera di San Sabba, ultima tappa a conclusione del percorso di spunti di riflessione sul valore della vita, di qualunque etnia e religione, che i nostri capi ci hanno proposto unendolo alla nostra richiesta di scoprire le altre religioni, in particolare l'ebraismo. In Risiera abbiamo vissuto momenti, di spiegazione e di silenzi, che ci hanno colpiti pienamente e ci hanno fatto riflettere.
L'avvicinamento alla stazione per tornare a casa ci ha permesso di osservare alcuni scorci della città di Trieste che ci hanno fatto venire voglia di tornare per scoprire più in profondità questa affascinante terra di confine!
Sono stati tre giorni indimenticabili, un'esperienza fantastica: strada, fatica, riflessioni, sorrisi, canzoni... momenti per crescere e imparare a superare imprevisti e difficoltà.
Grazie Lucio per il tuo punto d'appoggio, grazie alle persone che abbiamo incontrato, GRAZIE a tutti noi!"
lunedì 1 marzo 2010
Un po' di storia
Tergeste (Trieste) è una colonia romana fondata nel II secolo a.C. sul sito di un preesistente castelliere. Attaccata dagli Istri, contro i quali fu inviata una legione da Cesare, fu più tardi fortificata da Ottaviano (
Durante il IX secolo la formazione di grandi compagnie di navigazione (Llyd triestino), di assicurazione (Assicurazioni Genarali) e di nuove industrie, la città ebbe un notevole sviluppo economico. Dopo alcune autonomie ottenute nel 1839 e un nuovo statuto municipale nel 1850, Trieste formò dal 1869 provincia a sé. Dal 1866 fu centro dell’irredentismo italiano, accentuandosi dopo il sacrificio di Guglielmo Oberdan (1822). La città, finalmente unita all’Italia al termine del primo conflitto mondiale (3 novembre 1918, ingresso dei bersaglieri sbarcati da unità italiane), fu presidiata dalle armate hitleriane subito dopo l’8 settembre 1943 e insieme col resto della Venezia Giulia e parte del Friuli formò la “zona d’operazione del litorale adriatico” (Adriatisches Kustenland).